Caminetto formativo: la forma che si fa sostanza

09/29/2020

Fellowship through service" recita il motto del Rotaract: amicizia/legami/compagnia attraverso il servizio per gli altri, la comunità. Il "Rotary in action", sin dalla sua nascita nel lontano 13 marzo 1968 si fa portatore di quei sani valori che muovono studenti e professionisti della frangia young verso un obiettivo comune: valorizzazione della comunità. Forse definirla come una "semplice" associazione sarebbe riduttivo: Il Rotaract è una comunità di giovani brillanti e audaci, dove le idee diventano progetti ed i progetti si tramutano in azioni e le stesse portano beneficio alla comunità sulla quale insistono i club. Queste ovviamente potrebbero rimanere parole morte, se non fosse per la macchina organizzativa e soprattutto ordinativa che muove i diversi club su tutto il globo. Un aspirante dunque, come il sottoscritto, che si avvicina per la prima volta all'ambiente rotaractiano si dovrebbe domandare: "come funzionano l'associazione e i club?"

Detto, fatto. Il 19 ottobre scorso è stato organizzato il primo caminetto formativo a favore dei nuovi aspiranti. Ha partecipato un gran numero di membri che, seppur esperti dei meccanismi che muovono l'associazione, hanno preferito rinfrescarsi la memoria e ripercorrere, insieme ai nuovi aspiranti, i primi passi nel mondo del club e del distretto. Il caminetto ha preso avvio con la presentazione di tutti i partecipanti e dei due nuovi aspiranti, in modo che si allentasse la fisiologica tensione e l'imbarazzo del primo vero incontro ufficiale al quale questi ultimi partecipavano. Successivamente i tre istruttori distrettuali hanno in maniera semplice, chiara e trasparente illustrato le diverse mansioni e i ruoli in cui si articola lo staff direttivo di ogni club e più in grande, del distretto. Non è mancata inoltre qualche domandina capziosa ai soci "anziani" del Roma Tirreno Monte Mario, che hanno saputo con sicurezza rispondere e chiarire ulteriormente le idee su chi facesse cosa. Dunque, quali sono i diversi attori associativi che muovono i fili del club? Partirei ovviamente dal Presidente, che ne rappresenta l'anima, il collante tra tutti i membri, la voce dei consociati, il portatore degli interessi comuni, sostanzialmente il frontman (o frontgirl, come nel nostro caso) del club. Questi viene eletto dai soci del club e resta in carica un anno e per circa la metà del mandato viene accompagnato dal Presidente "incoming", ossia il successore che guiderà il club per l'anno associativo a venire. Ogni Presidente nomina i membri del proprio direttivo: Vice Presidente, Prefetto, Tesoriere e i Presidenti delle diverse Commissioni. Il primo ricopre un ruolo molto delicato, in quanto assiste il Presidente nelle sue funzioni, sostituendolo interinalmente in caso di assenza o funzionalmente per alcune attività. Il Prefetto (e come nel caso del nostro club, il Co-Prefetto) è onerato del compito di doversi occupare del cerimoniale, di custodire il collare del Presidente come degli altri oggetti di rappresentanza, di organizzare gli eventi del club e di coordinarsi con i Prefetti delle altre sedi associative; il Tesoriere, infine, garantisce la trasparente e corretta gestione e contabilizzazione delle risorse finanziarie del club.

Punto e capo: le commissioni meritano un capoverso dedicato. E' sicuramente necessario fare un passo indietro e partire dalla illustrazione delle cinque vie d'azione:
Interna, alla quale fanno capo tutte le attività riguardanti la cementificazione dei rapporti tra i membri del club; Professionale, afferisce quelle attività che valorizzano le specificità e le competenze lavorative dei soci; Pubblico interesse, concerne quelle azioni associative dall'esclusivo stampo solidaristico; Internazionale, attraverso la quale il Rotaract pone l'accento sulla collaborazione internazionale tra i distretti e le comunità che vi sottendono; Azione giovanile, infine, ingloba tutte le attività che valorizzano le skills dei giovani professionisti del club. Per ogni via d'azione viene costituita una commissione presieduta da un Presidente; sono proprio queste a rappresentare la frangia laboriosa del club.
La forma che si fa sostanza; un'associazione che si muove su cardini, vincoli e binari figurati da regole, azioni e tradizioni, le stesse che, oltre a disciplinare e definire, circoscrivono il profilo, fanno massa, contraddistinguono il Rotaract, dissociandolo dalle altre realtà associative e - con un pizzico di orgoglio - ne sublimano l'essere.Ruben Gravante

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